
Nell’incontro di giovedì 4 giugno (clicca qui per vedere il video) abbiamo ribadito alcuni punti chiave a noi cari relativi alla situazione scolastica ed educativa. Partendo dalla consapevolezza dei due grandi dimenticati, le nuove generazioni ed il corpo psichico, proviamo a fare ordine.
Abbiamo parlato delle intelligenze dimenticate ed emerse in questi mesi in modo evidente e prorompente. Abbiamo visto come la noia, il tempo destrutturato, portino all’emergere della creatività, delle passioni e del talento.
Abbiamo parlato delle grandi opportunità che questa crisi ci porta incontro e che non possiamo perdere: la necessità di fare lezioni all’aperto in contatto con gli elementi naturali, di formare gruppi piccoli, di proporre un punto di riferimento adulto stabile, di avere un’attenzione individuale, di vivere esperienze nel contatto con il territorio, di ridurre programmi nozionistici ed orari, di uscire dalla dinamica totalizzante della proposta scolastica.
Abbiamo anche guardato a tre rischi da evitare:
- La mascherina che impedisce lettura ed espressione emotiva (Ekman) e che attraverso la percezione corporea manda costantemente ai bambini ed ai ragazzi un pericolosissimo messaggio di non-libertà, la sensazione di non poter parlare o respirare, oltre che di paura di tutto ciò che viene dall’esterno
- La necessità della distanza fisica che porta a gravi conseguenze, soprattutto in fasi della vita in cui si costruisce l’identità: il denutrimento da contatto (esperimento di Spitz, Hospitalism), e la richiesta di isolamento (Ratpark)
- L’utilizzo massiccio della tecnologia (Manfred Spitzer, demenza digitale) che ci impedisce la percezione sensoriale e sostituisce dinamiche di elaborazione profonda.
Ripartire quindi significa:
Per Artademia continuare come ha sempre fatto! Le lezioni sono da sempre all’aperto, lo spazio è dedicato ai talenti individuali ed alla fertilizzazione di tutte le intelligenze, a contatto con la natura e in movimento, i gruppi poco numerosi, l’attenzione individuale, ci sono figure adulte di riferimento costanti, forti legami con il territorio per cui molte lezioni in botteghe, teatri, giardini, aziende, i programmi vari e le proposte esperienziali e non teoriche.
Per la scuola tradizionale sarà possibile ripartire riducendo il tempo dedicato alla didattica tradizionale spostandosi all’aperto, sul territorio ed offrendo nel tempo rimanente la possibilità di partecipare a laboratori a scelta di argomenti non- tradizionali.
Lascia un commento