Si passa dall’apprendimento del corpo, alle relazioni, fino al superamento della paura della prestazione. Non è togliendo la critica o la competizione sana che si diventa grandi, ma imparando a gestire tutto quello che ci coinvolge emotivamente
Ormai abbiamo tutti chiaro quanto una buona gestione emotiva ed una solida autostima rendano possibile il raggiungimento di qualunque obiettivo. Una buona autostima non la si costruisce evitando il confronto ma imparando a riconoscere le proprie doti ed a coltivarle, arrivando ad amare la fatica di approfondire.
I Junior trascorrono molto tempo in natura, nelle aule a cielo aperto, perché questo, a questa età, è ancora un importante bisogno. A contatto con sole, pioggia, nebbia e vento, scrivono, leggono o fanno geometria, magari costruendo un solido con i loro corpi.
Hanno contatti con gli animali ed imparano a muoversi in natura, conoscendo alberi, erbe, stelle, imparando a governare il fuoco e l’acqua, a costruire e lavorare con i materiali presenti in natura.
Imparano fisica, biologia, chimica in laboratorio, facendo esperimenti e ricerche; vivono geografia, letteratura e la storia sperimentando sulla loro pelle le sensazioni raccontate.
Si cimentano in 10/12 discipline sportive all’anno, sperimentano l’arte in tutte le sue forme e cucinano, costruiscono, creano.
Usano le mani ed allenano la scrittura manuale che, attraverso fasi e tecniche, apre la porta al pensiero logico razionale.
Fanno gite in musei, teatri, luoghi di cultura o in natura, e ogni anno vanno a sciare e a pattinare sul ghiaccio.
Vivere la città permette di creare una familiarità con i luoghi di cultura, di conoscere le proprie radici ed il territorio e di mettere le basi per l’orientamento e lo studio della geografia.
I programmi si snodano in quattro più quattro anni. I primi quattro preparano il terreno, i quattro successivi lasciano più spazio alla didattica, ma sempre esperienziale.
È possibile comunque inserirsi a ciclo iniziato.
Gli obiettivi finali coincidono con quelli ministeriali, così da rendere possibile sostenere l’esame di stato per la licenza media con ottimi risultati. I programmi in itinere però non seguono le tappe tradizionali e si concentrano su molti più argomenti di quelli suggeriti dal MIUR.
Raramente vengono assegnati compiti, ma i ragazzi sanno che possono farne richiesta, e comunque si valuta insieme il momento giusto.
Non ci sono le classiche verifiche o i voti. Esiste la critica e la correzione, e l’adulto si pone come guida togliendo al bambino la responsabilità, per lui ancora troppo grande, di decidere se, come e quando studiare.