I più grandi geni della storia spesso non andavano bene a scuola. E non è un controsenso. Il genio è intelligenza straordinaria, è quella speciale attitudine a produrre qualcosa di rilevante importanza, è qualcosa che va al di fuori degli schemi. Può essere portata alla luce con l’educazione ma non è trasferibile, è qualcosa di intimamente personale. In un sistema scolastico generalmente standardizzato queste menti non possono trovare lo spazio adatto per esprimersi, un po’ perché il loro modo di apprendere, di dare attenzione o di interpretare gli imput e le informazioni intorno a loro è diverso, non convenzionale; un po’ perché, come è accaduto a diversi protagonisti, tendono ad interrogarsi del perché di tutto, fino a mettere in discussione anche quello he convenzionalmente è considerato giusto, o nella norma.
Ma detto questo, tutti noi siamo geni: tutti noi abbiamo delle spiccate caratteristiche e propensioni verso qualcosa, sta solo a noi coltivarle e lavorarci su!
Sono tanti gli esempi storici che confermano la propensione di queste menti a discostarsi da metodi e precetti standardizzati che gli venivano proposti in ambito scolastico ed educativo:
Bill Gates
Il fondatore della Microsoft non brillava a scuola: a 13 anni la scuola da lui frequentata acquistò i primi computer e lui affascinato dai loro meccanismo e funzionamento, passò tutto il tempo a studiarli. Il suo rendimento scolastico ne risentì molto.
Alberto Sordi
Venne espulso e cacciato dall’Accademia dei Filodrammatici per via del suo modo di parlare spiccatamente romano. Si rifiutò di cambiare la sua dizione ed il suo modo di esprimersi, venendo bocciato e cacciato. Anni dopo farà del romanaccio la sua principale espressione da attore comico.
Luigi Pirandello
Ebbe parecchi problemi e dissidi con il rettore dell’Università di Roma, e come potete immaginare questo influì sui suoi risultati. Nel 1934 è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura.
Albert Einstein
Entrò in conflitto con i professori già alle medie, perché era disgustato dal sistema scolastico tedesco. Non riuscì a superare gli esami di ammissione al Politecnico di Zurigo nonostante eccellesse in matematica e fisica.
Rita Levi Montalcini
Il Premio Nobel che alle medie di una scuola a Torino aveva problemi con la matematica e la fisica.
Lev Tolstoj
La sua scarsa propensione allo studio non gli permise di ottenere la laurea in giurisprudenza, fu perlopiù un autodidatta. Divenne uno tra i più celebri scrittori scrivendo opere come Anna Karenina e Guerra e Pace.
Giuseppe Verdi
Il celebre compositore non venne mai ammesso al Conservatorio musicale di Parma, che oggi porta il suo nome, perché il professore che lo esaminò riteneva non avesse attitudini musicali ed una posizione difettosa sulla tastiera.
Esempi simili fanno emergere un aspetto molto importante soprattutto per gli studenti: il voto è qualcosa che può giudicare lo studente rispetto a quella prova specifica, ma non può e non deve giudicarlo come persona!
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