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ARTARACCONTA…La felicità secondo Einstein

Nel novembre 1922, Albert Einstein si trovava in tour in Giappone per una serie di lezioni e conferenze, quando fu raggiunto dalla notizia più attesa: a 43 anni aveva vinto il Nobel per la Fisica.

Prevedibilmente l’attenzione mediatica si concentrò sul celebre fisico che venne sommerso di richieste di interviste e attestazioni di stima.

Nel giro di poco tempo le lezioni giapponesi divennero insostenibili.

Le aule e le sale in cui Einstein tentava di esporre le sue teorie erano stipe di persone, creandogli un profondo senso di ansia.

Imbarazzato da tanta attenzione, lo scienziato rimandò ogni intervento pubblico e si rifugiò nella sua stanza dell’Imperial Hotel di Tokyo per raccogliere idee e pensieri.

Qui era servito da un giovane cameriere che aveva il compito di portargli i pasti e consegnargli i messaggi privati.

E fu dopo una di queste consegne che Einstein, nel lasciargli una mancia che il cameriere rifiutò forse di accettare (secondo l’usanza giapponese), scrisse sulla carta intestata dell’hotel un paio di “pillole di saggezza” dicendo all’ospite che, con un po’ di fortuna, un giorno avrebbero avuto più valore di qualche moneta.

La prima recita, in tedesco: “Una vita calma e modesta porta più felicità della ricerca del successo abbinata a una costante irrequietezza”.

Il biglietto è stato venduto al prezzo record per 1,3 milioni di euro.

Sul secondo foglio il fisico scrisse: “Quando c’è una volontà, esiste una via”.

Questa frase è stata battuta a quasi 203 mila euro.

L’identità del venditore non si conosce ma pare si tratti di un parente del cameriere residente ad Amburgo, Germania.

Forse sono parole un po’ banali, forse ne va fatto tesoro.

Qual è invece la tua ricetta della felicità?

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